Veto su richieste fondamentali per la scuola, Anief avverte: “A rischio la nostra firma sul CCNL”

Negli ultimi mesi sono state tante le occasioni per poter approvare proposte di modifica che si sarebbero rivelate importanti per il mondo dell’Istruzione. Puntualmente però, a parte alcune scarne approvazioni, è sempre arrivato il veto. Da ultimo pensiamo alla bocciatura degli emendamenti presentati al Decreto Scuola (D.L 45/2025) sulla mobilità intercompartimentale del personale di ruolo, sulla reintroduzione del primo gradino stipendiale, dopo tre anni dall’immissione in ruolo, e sull’attribuzione dei buoni pasto a docenti e ATA. Questi emendamenti erano stati fortemente sposati da Anief, che ora avverte di non apporre la propria firma al nuovo CCNL Scuola se non si apporteranno alla scuola le migliorie richieste.

“Aumenta la discriminazione a danno del personale scolastico: a rischio la firma di Anief al CCNL”

Le trattative sul nuovo CCNL Scuola stanno proseguendo, e nelle intenzioni del Ministero ci sarebbe l’obiettivo di concludere entro la fine del 2025. I sindacati stanno intanto facendo ‘pressing’ su aspetti importanti ancora da definire, e se non si dovesse raggiungere un accordo c’è già chi minaccia di far saltare la propria firma. Su questa linea, di recente, Anief, deluso dal continuo veto apposto dal Governo su aspetti importanti per la scuola.

Marcello Pacifico, leader del giovane sindacato, ha dichiarato nelle scorse ore: “Ministero dell’Istruzione e Funzione Pubblica hanno messo il loro veto su alcune richieste che per l’Istruzione risultavano fondamentali: si sarebbero espressi in modo contrario, di fatto, alla mobilità intercompartimentale del personale di ruolo, alla reintroduzione del primo gradino stipendiale, dopo tre anni dall’immissione in ruolo, inopinatamente cancellato quasi tre lustri fa, e all’assegnazione dei buoni pasto anche al personale scolastico che così rimarrà escluso mentre ad altri ministeriali, come alle Funzioni Centrali, viene assegnato anche quando il lavoratore è in smart working.

Il diniego ministeriale ad emendamenti così importanti non fa altro che acuire la discriminazione che si continua ad attuare verso il personale scolastico su più fronti. A questo punto, considerando che si tratta di provvedimenti che avrebbero dovuto avere risvolti contrattuali, il nostro sindacato annuncia che diventa a rischio la firma da apporre all’Aran nel CCNL 2022-2024”.