Precariato docenti, l’associazione Scuola, Lavoro e Libertà esprime profonda preoccupazione e disapprovazione per il modo in cui è stato condotto l’iter di conversione in legge del decreto-legge 7 aprile 2025, n. 45, conosciuto come decreto PNRR Scuola, attraverso il DDL 1445. Un passaggio parlamentare che, a nostro avviso, ha illuso molti con la promessa di voler affrontare il precariato nella scuola pubblica, ma che nei fatti ha finito per perpetuare – se non aggravare – una delle piaghe più profonde del nostro sistema d’istruzione.
Scuola, Lavoro e Libertà: ‘Il Decreto PNRR Scuola acuisce il precariato invece di risolverlo’
Il precariato: ‘Menzionato 58 volte, soluzioni zero’
All’interno del testo ufficiale del DDL, disponibile sul sito del Senato della Repubblica, il termine “precari” ricorre ben 58 volte. Una cifra che basterebbe da sola a testimoniare la centralità e l’urgenza della questione. Tuttavia, nonostante l’attenzione terminologica, le misure approvate si rivelano – secondo Scuola, Lavoro e Libertà – del tutto inefficaci nel rispondere ai bisogni reali di migliaia di insegnanti con anni di servizio alle spalle.
In particolare, ci appare inaccettabile e lesivo della dignità professionale quanto riportato testualmente nel testo di legge: “favorendo l’immissione in ruolo di soggetti provenienti dal nuovo percorso di specializzazione e dal superamento del concorso in luogo dell’utilizzo, peraltro a tempo determinato, di altri soggetti in possesso di una mera anzianità di servizio da precario”. Una definizione che – lungi dall’essere tecnica – tradisce una visione svilente del lavoro svolto per anni da migliaia di insegnanti. Docenti che, con dedizione e competenza, garantiscono quotidianamente il funzionamento della scuola pubblica italiana.
Un modello di reclutamento che esclude chi ha già dato molto
Nel testo di legge, il 30% dei posti banditi viene riservato ai nuovi abilitati, subordinando ulteriori assunzioni alla disponibilità residua. Le graduatorie regionali, presentate come una novità, appaiono soluzioni nebulose e inefficaci su larga scala, utili solo in ristrettissime zone – soprattutto al Nord – e in poche classi di concorso. Nel frattempo, gli idonei del Concorso Straordinario BIS e del PNRR1 rischiano concretamente di restare esclusi, senza alcuna reale prospettiva di stabilizzazione. La promessa di una “fase transitoria” che potesse accompagnare il nuovo sistema, è stata nei fatti smentita, lasciando i precari storici senza risposte e con l’amara sensazione di essere stati sacrificati sull’altare della semplificazione normativa.
Una retorica incoerente e pericolosa
Scuola, Lavoro e Libertà denuncia anche l’ipocrisia politica di alcune forze oggi al governo: le stesse che, fino a pochi anni fa, inneggiavano a slogan come “No al concorsone, sì alla stabilizzazione”. Dove sono finiti quei proclami? Che fine ha fatto il doppio canale di reclutamento, da più parti auspicato e promesso? E come giustificare l’esclusione dei partecipanti allo Straordinario BIS, l’unico concorso non modificato dopo il bando, di cui oggi si nega perfino l’esistenza di idonei? Un paradosso che fa sembrare l’intero meccanismo più frutto di finzione narrativa che di progettazione normativa.
Una violazione di diritti e di principi costituzionali
L’esclusione sistematica dei docenti precari di lunga data non rappresenta solo una scelta discutibile sul piano politico, ma appare anche una violazione del principio di equità sociale e professionale. Come si concilia tale approccio con quanto sancito dall’articolo 23 della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, o con le normative italiane ed europee sul lavoro a tempo determinato? ‘E il doppio canale di reclutamento è un paesaggio mitologico uscito dalla penna di J. R. R. Tolkien oppure era una proposta di legge sventolata da alcuni esponenti delle forze politiche della maggioranza e sostenuta da qualche sindacato, finita però anche in questa occasione nei meandri del dimenticatoio?’
Un appello alla coscienza politica e sindacale
Alla luce di queste considerazioni, l’associazione Scuola, Lavoro e Libertà chiede un ripensamento profondo e immediato. Le soluzioni approvate dalla maggioranza non solo non risolvono il precariato, ma sembrano puntare alla sua rimozione attraverso l’eliminazione dei precari stessi. Si invitano pertanto le forze sindacali e politiche realmente attente ai diritti dei lavoratori a opporsi fermamente a questo provvedimento. È tempo di restituire dignità e giustizia ai docenti precari, veri pilastri della scuola pubblica, e di dare seguito alle promesse fatte nei confronti degli idonei del concorso PNRR1 e dello Straordinario BIS.
Visita le nostre selezioni formative per la scuola: Visita il sito