Molti docenti precari con anni di servizio si trovano oggi in situazioni difficili e spesso poco chiare dopo la pubblicazione delle graduatorie del concorso PNRR1. È il caso di chi, pur essendo idoneo con un punteggio elevato, si è visto superare da candidati con punteggi inferiori, ma beneficiari di riserva. In questo articolo analizziamo se tale procedura sia regolare, quali sono le norme sulle riserve nei concorsi pubblici, e se sia possibile far valere il servizio civile nazionale svolto in passato, sia ai fini del punteggio nei concorsi, sia per le GPS, anche con effetto retroattivo. L’Avvocato Maria Rosaria Altieri risponde alla domanda di una nostra lettrice.
Equiparazione servizio civile nazionale e universale: il quesito
“Sono una docente precaria e da 8 anni lavoro con contratti a termine. Sono idonea al concorso pnrr1 ma in graduatoria vincitori sono stata scavalcata da tre riservisti con punteggio inferiore al mio di 18 punti. Vorrei chiedervi se questa cosa è regolare e se io posso far valere il mio servizio civile nazionale fatto nel 2011 non solo per il concorso ma anche per le gps anche retroattivamente”.
La normativa sul servizio civile universale
La riserva nelle assunzioni nella Pubbliche Amministrazioni in favore di coloro che hanno svolto il servizio civile universale è espressamente prevista dal D.L. 22 aprile 2023, n. 44, convertito con modificazioni dalla legge 21 giugno 2023, n. 74, che all’art. 1, comma 9 bis, stabilisce che nei concorsi per l’assunzione di personale non dirigenziale indetti dalle amministrazioni pubbliche di cui all’articolo 1, comma 2, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, una quota pari al 15 per cento dei posti sia riservata a favore degli operatori volontari che hanno concluso il servizio civile universale senza demerito.
Dunque, stando al tenore letterale della norma, dal beneficio della citata riserva sono esclusi coloro che abbiano svolto il servizio civile nazionale.
La riforma del 2025
Tuttavia, il D.L. 14 marzo 2025, n. 25, entrato in vigore il 14.05.2025, convertito con modificazioni dalla L. 9 maggio 2025, n. 69, ha previsto la piena equiparazione del servizio civile nazionale al servizio civile universale ai fini del beneficio della riserva del 15% dei posti nelle assunzioni nella PA.
Infatti, l’art. 4, comma 4, il citato DL estende la riserva del 15% dei posti nei concorsi per l’assunzione di personale non dirigenziale indetti dalle amministrazioni pubbliche, già prevista in favore degli operatori volontari che hanno concluso il servizio civile universale, anche a coloro che abbiano svolto il servizio civile nazionale ai sensi della Legge 6 marzo 2001 n. 64. La norma in questione non è una norma di interpretazione autentica e quindi dispone solo per l’avvenire.
La posizione della giurisprudenza
Quindi, per ottenere il riconoscimento della riserva anche in favore di coloro che abbiano svolto il servizio civile nazionale nelle procedure concorsuali precedenti all’entrata in vigore del D.L. 25/2025, l’unica strada è quella del contenzioso.
Parte della giurisprudenza si è espressa in senso favorevole al riconoscimento della piena equiparazione del servizio civile nazionale al servizio civile universale ai fini dell’attribuzione del 15% dei posti anche prima dell’entrata in vigore del D.L. n. 25/2025, sia con riferimento alle GPS (Tribunale di Palermo, Tribunale di Palmi, Tribunale di Vercelli), sia con riferimento al concorso PNRR1 (TAR Lazio, Roma).
La risposta al quesito
In conclusione, l’unica possibilità per far valere il servizio civile nazionale ai fini della riserva del 15% dei posti prevista per le procedure concorsuali precedenti all’entrata in vigore del D.L. n. 25/2025, è presentare ricorso innanzi alla competente magistratura, con la precisazione che, ad oggi, non vi è un consolidato orientamento favorevole.
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