Sono iniziati gli incontri tra Amministrazione e sindacati in merito alla mobilità annuale 2025/26: come sappiamo, il Ministero dell’istruzione e del Merito dovrà pubblicare un’ordinanza con la quale dare avvio ai movimenti e specificare le deroghe, la modalità e la tempistica entro cui presentare domanda. Due concetti che spesso generano confusione sono l’assegnazione provvisoria e l’utilizzazione dei docenti. Sebbene entrambi permettano a un insegnante di lavorare in una scuola diversa da quella di titolarità per un anno scolastico, le loro finalità, i requisiti e le modalità di applicazione sono ben distinti.
Assegnazione provvisoria: la richiesta per esigenze personali o familiari
L’assegnazione provvisoria è un movimento annuale che consente ai docenti di ruolo di richiedere di prestare servizio per un anno scolastico in una scuola diversa da quella di titolarità. La sua finalità principale è rispondere a specifiche esigenze personali o familiari del docente.
I requisiti per poter richiedere un’assegnazione provvisoria sono prevalentemente legati a:
- Ricongiungimento familiare: il docente può chiedere l’assegnazione provvisoria per avvicinarsi al coniuge/parte dell’unione civile, ai figli (minori o maggiorenni con specifiche condizioni), o ai genitori.
- Gravi esigenze di salute: situazioni certificate di grave malattia o necessità di cure particolari che richiedono la vicinanza a un centro medico o alla residenza di un familiare che possa fornire assistenza.
- Assistenza a familiari disabili: il docente che assiste un familiare in situazione di grave disabilità (ai sensi della Legge 104/92) può chiedere l’assegnazione provvisoria per avvicinarsi al familiare.
Caratteristiche principali dell’assegnazione provvisoria:
- Temporalità: ha durata annuale. Al termine dell’anno scolastico, il docente rientra nella propria scuola di titolarità, a meno che non chieda e ottenga una nuova assegnazione provvisoria.
- Ambito territoriale: Può essere richiesta sia all’interno della propria provincia di titolarità sia in una provincia diversa (.
- Priorità: La richiesta di assegnazione provvisoria viene soddisfatta in base a una graduatoria che tiene conto principalmente delle esigenze familiari e dei motivi di salute, assegnando un punteggio specifico a ciascuna di esse.
Utilizzazione: la ridefinizione dell’organico
L’utilizzazione è anch’essa un movimento annuale, ma la sua finalità è diversa: riguarda principalmente l’ottimizzazione e la gestione dell’organico delle scuole. Le categorie principali di docenti che possono chiedere l’utilizzazione includono:
- Personale in esubero o soprannumerario: docenti che, a seguito di contrazioni dell’organico, non hanno più la cattedra nella loro scuola di titolarità e vengono “utilizzati” su altri posti disponibili nella stessa provincia o in altra classe di concorso/tipologia di posto.
- Docenti trasferiti d’ufficio o a domanda condizionata: possono chiedere l’utilizzazione per riavvicinarsi alla sede di titolarità o per rientrare nella propria classe di concorso/posto.
- Docenti che hanno perso la titolarità su posti speciali o specifici, o che avendo specializzazione sul sostegno vogliono lavorare su posto sostegno: possono chiedere l’utilizzazione su posti di sostegno (se specializzati) o in altre classi di concorso per cui hanno l’abilitazione.
Caratteristiche principali dell’utilizzazione:
- Temporalità: Anche l’utilizzazione ha durata annuale, e al termine il docente rientra nella propria scuola di titolarità o nella condizione precedente.
- Ambito territoriale: Avviene prevalentemente all’interno della provincia di titolarità. L’utilizzazione interprovinciale è molto più rara e limitata a casistiche eccezionali.
- Priorità: Le utilizzazioni seguono un ordine gerarchico definito dal Contratto Collettivo Nazionale Integrativo (CCNI) e sono prioritarie rispetto alle assegnazioni provvisorie. All’interno delle utilizzazioni, la priorità è data a situazioni come l’esubero, l’anzianità di servizio e i titoli posseduti per l’insegnamento su altre classi di concorso o tipologie di posto (es. sostegno).
- Obiettivo: Lo scopo principale è garantire che tutto il personale di ruolo trovi una collocazione lavorativa efficiente, riequilibrando l’organico a livello provinciale.
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