Riportiamo qui di seguito il commento e le riflessioni inviate alla nostra redazione da parte di una docente che aspira ai corsi INDIRE: l’insegnante fa un excursus normativo ed emotivo su tutto l’iter che i nuovi percorsi formativi hanno avuto fino a questo momento. Dalle sue parole si evince stanchezza, ma anche tanta forza e fiducia nel raggiungere l’obiettivo: conseguire la specializzazione sul sostegno per migliorare la propria formazione per se stessi e per il nostro sistema educativo.
Le riflessioni sull’anno di attesa per i corsi INDIRE
“Ormai è come se fossimo in un’altra dimensione. È passato un anno dall’emanazione del decreto legislativo 71/2024 con successiva legge 106/2024, accompagnati dalle note ministeriali esplicative che hanno cercato di chiarire gli aspetti più critici della normativa. Siamo giunti dopo mesi di attesa ai decreti attuativi 75 e 77 del 24 aprile 2025, seguiti dai Decreti dipartimentali che hanno definito le procedure e le modalità di attuazione dei corsi INDIRE. E poi anche i bandi stanno vedendo la luce! Piano piano sembra che si stia delineando la realizzazione di un sogno… Eppure…
In questo momento non me la sento di definire sogno tutta la situazione che stiamo vivendo! Siamo stati proiettati in un mondo senza sonno e senza sogni, fatto di piattaforme di iscrizione piene di errori. Ci siamo rimboccati le maniche e abbiamo contribuito nella loro sistemazione segnalando errori e malfunzionamenti. Ormai possiamo definirci dei collaboratori degli enti e delle università che erogheranno i corsi INDIRE…
Mi domando. La nostra esperienza serve anche a questo? È corretto essere sottoposti a tutta questa agonia? Una splendida idea è diventata quasi un incubo per molte persone. Continuiamo ad avere fiducia e a lodare le iniziative del Ministero…ma non è che forse potevano essere affrontate meglio?
La burocrazia e la tecnologia sembrano aver preso il sopravvento sulla sostanza e sulla qualità. La percezione di non riuscire a rientrare, errata perché ci è stato detto che rientreremo tutti così come scrive anche la norma, ci ha fatto diventare cacciatori di posti all’ultimo respiro!
Siamo stati costretti a diventare esperti di piattaforme e di procedure, anziché concentrarci sulla formazione e sulla crescita professionale. La nostra passione e la nostra dedizione sono messe a dura prova.
Eppure, nonostante tutto, continuiamo a sperare. Continuiamo a credere che questo percorso di formazione possa essere un’opportunità di crescita e di miglioramento per noi e per il sistema educativo. Ma è necessario che si faccia qualcosa per migliorare la situazione attuale. È necessario che si ascoltino le nostre voci e le nostre esigenze. Solo allora potremo dire di aver realizzato un vero sogno. Un sogno di formazione, di crescita e di miglioramento. Non solo un incubo di burocrazia e di tecnologia”.
D. N.
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