Aumento età pensionabile: il Governo valuta il blocco dei requisiti

A partire dal 2027, a causa dell’incremento dell’aspettativa di vita, i requisiti per l’accesso alla pensione potrebbero aumentare di 3 mesi. Se il Governo non dovesse intervenire per bloccare i requisiti attuali, la soglia per la pensione di vecchiaia salirà a 67 anni e 3 mesi, mentre per la pensione anticipata ci vorranno 43 anni e un mese di contributi per gli uomini e 42 anni e un mese per le donne.

Aumento dell’età pensionabile: cosa ha intenzione di fare il Governo?

Se per il 2026 non sembrerebbero esserci cambiamenti all’orizzonte, a partire dal 2027 l’età pensionabile potrebbe aumentare di 3 mesi a causa dell’incremento dell’aspettativa di vita. Sebbene non ci siano ancora notizie certe in merito, sembra che il Governo al momento sia intenzionato a bloccare i requisiti attuali, malgrado il parere dell’l’Ufficio parlamentare di bilancio (Upb) e quello dell’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (Ocse).

Più volte il ministro dell’Economica Giancarlo Giorgetti ha fatto capire di essere orientato verso questa soluzione per il biennio 2027-2028. Resta tuttavia ancora da capire se il congelamento dell’aumento riguarderà solo la pensione di vecchiaia o anche la pensione anticipata ordinaria.

I pareri contrari

Se da un lato l’Ocse chiede all’Italia di aumentare l’età pensionabile e di introdurre meccanismi finalizzati a trattenere al lavoro coloro che sono prossimi alla pensione, dall’altro l’Upb sostiene che si debba mantenere l’adeguamento automatico all’aspettativa di vita dei requisiti anagrafici e contributivi per la pensione. Solo in questo modo si potrà evitare che in futuro i trattamenti pensionistici diventino ancora più bassi, con conseguenti pressioni sugli istituti assistenziali.