Mobilità interprovinciale docenti: sentenza della Corte d’Appello di Roma riconosce il diritto alla precedenza

Una recente pronuncia della Corte d’Appello di Roma cambia lo scenario per la mobilità interprovinciale dei docenti, stabilendo che i trasferimenti dei docenti già di ruolo devono avere priorità rispetto alle nuove immissioni in ruolo. La sentenza, che conferma la decisione del Tribunale di Frosinone, rappresenta un precedente rilevante per centinaia di insegnanti.

La sentenza sulla mobilità: priorità ai docenti già di ruolo

La vicenda riguarda una docente della scuola primaria che aveva richiesto il trasferimento interprovinciale da Roma a Frosinone per l’anno scolastico 2023/24. Nonostante la richiesta fosse fondata e supportata da punteggio, le sedi indicate nella domanda sono state assegnate successivamente a docenti neoimmessi in ruolo.

Il rifiuto della domanda ha spinto la docente, assistita dagli avvocati Antonio Rosario Bongarzone e Paolo Zinzi, a ricorrere contro il MIM. I giudici hanno accolto il ricorso, sottolineando che il diritto alla mobilità va tutelato rispetto a qualsiasi previsione contrattuale in contrasto con la normativa vigente.

Secondo l’art. 470 del D.Lgs. 297/1994, infatti, le immissioni in ruolo devono avvenire solo dopo il completamento delle operazioni di mobilità. La Corte d’Appello ha ribadito che il CCNI 2022/25 non può derogare a tale principio, quando ciò comporta una violazione della parità di trattamento.

Nuovo riferimento per i ricorsi sulla mobilità

La sentenza della Corte d’Appello stabilisce che i docenti in servizio devono essere valutati in base al punteggio e con precedenza rispetto ai nuovi assunti, per le sedi indicate nella domanda di mobilità. “Appare fondata la pretesa fatta valere dalla ricorrente ad essere valutata, negli ambiti territoriali indicati nella domanda di mobilità, secondo il punteggio attribuito e con priorità rispetto ai neo immessi in ruolo.”

Questa vittoria giuridica può essere citata come precedente nei ricorsi sul mancato trasferimento e rappresenta un importante passo avanti per tutti i docenti che si sono visti respingere la domanda nonostante la disponibilità di sedi, poi attribuite a personale appena entrato in ruolo. Il principio è chiaro: prima si garantisce la mobilità a chi è già assunto, solo dopo si procede con le nuove nomine. La decisione apre la strada a numerose azioni legali da parte di docenti in condizioni analoghe, offrendo uno strumento concreto per la tutela dei diritti nella mobilità scolastica.