Viste le tante variazioni a cui si è assistito nel perfezionare la legge di bilancio 2025 i precari, già da alcune settimane, si chiedevano cosa ne sarebbe stato dell’estensione della carta del docente ai supplenti con contratto al 31 agosto. La notizia infatti era stata diffusa appena si era venuti a conoscenza della bozza di manovra alcuni mesi fa, dopodichè non si erano più avuti aggiornamenti in merito. Ora che la legge di bilancio si sta avviando verso le battute finali, col voto al Senato nei prossimi giorni, possiamo ormai dire con certezza che la misura resta confermata: dal 2025 potranno usufruire del bonus da 500 euro (il cui importo potrebbe comunque ridursi) anche tutti gli insegnanti che godranno di un contratto a tempo determinato al 31 agosto.
Carta del docente: le novità
Sulla base dell’art 85 della legge di bilancio la carta del docente non sarà più rivolta solo agli insegnanti di ruolo ma anche si supplenti annuali al 31 agosto. Per finanziare questa estensione, l’autorizzazione di spesa prevista dall’articolo 1, comma 123, della legge n. 107 del 2015 viene incrementata di 60 milioni di euro annui a decorrere dal 2025. Continuano a restare esclusi i precari al 30 giugno e coloro che svolgono supplenze brevi ma che comunque riescono a cumulare 180 giorni di servizio all’anno. Queste ultime due casistiche hanno avuto sempre risvolti positivi in tribunale, con sentenze favorevoli per i ricorrenti e la conseguente soccombenza del Ministero. Al momento però non sembra esserci l’intenzione di un’estensione nei confronti di questi docenti.
Sempre in Manovra viene poi previsto che l’importo della Carta del docente, non più fissato a 500 euro, sarà, dal prossimo anno scolastico, determinato annualmente con decreto ministeriale, fino a un massimo di 500 euro. Del resto voci su una possibile riduzione circolavano già da tempo.
Infine, per garantire una maggiore trasparenza e un costante controllo sull’utilizzo delle risorse, il Ministero trasmetterà annualmente al Ministero dell’Economia e delle Finanze una relazione sul monitoraggio dell’utilizzo della Carta del docente. Questo intervento trova la sua ratio, evidentemente, nel voler evitare un uso fraudolento del bonus (come avvenuto in passato).
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