Bibbia alla scuola primaria tra le Nuove Indicazioni Nazionali, Snadir: “Uno specchio per le allodole; irrisolti i nodi cruciali della formazione”

Fin dall’annuncio del Ministro Valditara, a gennaio, circa la predisposizione delle Nuove Indicazioni Nazionali che saranno applicate ad ogni ordine e grado scolastico, è subito scattata la polemica su alcuni temi. Tra i più discussi troviamo quello riguardante la Bibbia. Nel testo pubblicato l’11 marzo 2025 è stato confermato lo studio del testo sacro nell’ambito della Storia, insieme a Iliade, Odissea ed Eneide, e sarà inserito nei programmi della scuola primaria. “Una grande testimonianza culturale” è stata la giustificazione di Valditara, scontrandosi però con le critiche dei docenti e di alcune sigle sindacali, tra cui troviamo Snadir. Di seguito i dettagli.

Bibbia alla primaria solo di facciata, “aumentare le ore di religione alle medie”

Le Nuove Indicazioni Nazionali entreranno in vigore a partire dall’a.s 2026/27, sostituendo le attuali che sono in vigore dal 2012. Dalla lettura del testo, come sottolinea Snadir, lo studio della Bibbia è in realtà circoscritto solo alla classe prima della scuola primaria, senza un approfondimento nel corso dell’intero percorso scolastico. Decisione, questa, che inevitabilmente sorprende.

Orazio Ruscica, segretario nazionale dello Snadir, ha commentato: “L’approfondimento della Bibbia nelle nuove Indicazioni è semplicemente di facciata e lascia irrisolti i nodi cruciali della formazione. Già a una prima analisi emergono diverse problematiche che potrebbero comprometterne l’attuazione: riduzione dello spazio per l’apprendimento informale, rischio di un’eccessiva omologazione dei percorsi che appaiono indirizzati verso un’impostazione tipica dei “Programmi” piuttosto che delle “Indicazioni” (tra l’altro il termine programma ricorre spesso) e minore libertà metodologica per gli insegnanti. Aspetti che richiederebbero un dibattito approfondito, anziché un ritorno a schemi didattici del passato.”

Il professore ha poi aggiunto: “Se si vuole garantire un ulteriore approfondimento della Bibbia all’interno del percorso scolastico, sarebbe innanzitutto necessario aumentare le ore di religione nella scuola Secondaria di primo grado in primis e poi in quella di Secondo grado, così da permettere ai docenti di religione cattolica, unico personale specializzato e competente, di trattare il testo in modo adeguato. Solo così si potrebbe fornire agli studenti e alle studentesse una formazione solida e articolata su questa fondamentale opera che contribuisce a definire il patrimonio culturale e storico occidentale. La Bibbia non è solo un testo sacro, ma un capolavoro letterario senza tempo, capace di riflettere la vita di ognuno di noi. La Bibbia ci invita a riconoscerci nei suoi racconti, perché in fondo, la sua storia è la nostra storia“.