Il cedolino NoiPA sembra essere sempre fonte di delusione per i lavoratori della scuola, docenti e ATA, e gli importi sempre più bassi rispetto a quelli attesi. Be abbiamo parlato nel nostro webinar settimanale su YouTube con l’Avvocato Maria Rosaria Altieri, trattando diverse domande comuni su questa tematica. Prima fra tutte: perché le tabelle degli stipendi allegate al CCNL non corrispondono alla realtà? Vediamo la risposta dell’Avvocato Altieri.
Cedolino NoiPA e tabelle stipendiali
Le tabelle stipendiali attualmente in vigore e che determinano l’importo del cedolino NoiPA, sono quelle allegate al CCNL vigente, ossia il CCNL 2019-21, sottoscritto per la parte economica il 6 dicembre 2022 e sottoscritto in via definitiva il 18 gennaio 2024. Le tabelle stipendiali del CCNL sono suddivise per
Per i docenti sono distinte in: docenti scuola infanzia e primaria, a cui è equiparato il personale educativo, docenti diplomati di scuola secondaria di secondo grado, docenti di scuola secondaria di primo grado, docenti laureati di scuola secondaria di secondo grado. La retribuzione è diversa per le varie categorie di docenti. Per il personale ATA la retribuzione, e dunque le fasce stipendiali, sono distinte per i vari profili professionali: collaboratore scolastico, addetto alle aziende agrarie, Assistente amministrativo e Tecnico, Cuoco, Infermiere, Guardarobiere, DSGA.
Le fasce stipendiali sono 6 a seconda dell’anzianità di servizio: 0-8 (fino al 2011 il primo gradone era suddiviso in 0-2 e 3-8), 9-14, 15-20, 21-27, 28-34, superiore ai 35 anni di servizio.
Perché vi è differenza tra le tabelle stipendiali e la retribuzione
Per capire perché vi è differenza tra le tabelle stipendiali e la retribuzione presente nel cedolino dobbiamo esaminare le singole voci della retribuzione. La prima è lo stipendio tabellare, che, come abbiamo detto, è previsto dal CCNL ed è relativo alla fascia stipendiale di appartenenza e al grado di istruzione per docenti o al profilo per personale ATA.
- Poi c’è l’Indennità Integrativa Speciale (IIS), è un quantum finanziario corrisposto mensilmente (e anche nella tredicesima) a tutti i profili professionali, avente la finalità di adeguare lo stipendio tabellare all’aumento del costo della vita. Dal 2003 è appunto conglobata nella voce dello stipendio tabellare. È una voce invariabile, che non subisce aumenti in ragione degli aumenti contrattuali ed è uguale per tutte le tipologie di docenti in base al grado e per tutte le tipologie di ATA in base al profilo e non si modifica in relazione alla classe stipendiale. Gli aumenti contrattuali vanno sullo stipendio tabellare e sulle voci accessorie.
- Poi c’è l’indennità di vacanza contrattuale (IVC) che è un elemento provvisorio della retribuzione che viene erogato dal datore di lavoro. Costituisce un rimedio di natura eccezionale per consentire alla parte più debole di non rimanere vittima dell’incremento del costo della vita nelle more dei rinnovi contrattuali, ma solo in via provvisoria come anticipazione dei futuri miglioramenti. Questa voce che troviamo nel cedolino si riferisce al mancato rinnovo 2022-24 ed è pari allo 0,30% dello stipendio tabellare dal 1° aprile 2022 e allo 0,5% a decorrere dal 1° luglio 2022.
Eventuali bonus
- Sull’importo dello stipendio per gli insegnanti figura, anche per il 2024, il taglio del cuneo fiscale. Si tratta dell’esonero sulla quota dei contributi previdenziali per l’invalidità, la vecchiaia e i superstiti a carico del lavoratore. La misura prevede una riduzione contributiva del 6% per coloro la cui retribuzione imponibile non supera i 2.692 euro mensili (35.000 euro annui lordi). Il taglio sale al 7% per coloro che percepiscono un reddito non superiore a 1.923 euro al mese (25.000 euro annui lordi). La retribuzione imponibile è calcolata su una base mensile, considerando tredici mensilità. Importante notare che l’esonero non influisce sul calcolo della tredicesima.
- Questa misura non è compatibile con il bonus mamme, come chiarito nella circolare INPS numero 11 del 16-01-2024. Ricordiamo che bonus mamme è entrato in vigore il 1° gennaio 2024, destinato alle lavoratrici madri dipendenti, sia del settore pubblico che privato, che abbiano almeno due figli. Rappresenta un aiuto per le lavoratrici madri, grazie all’esenzione dal pagamento dei contributi previdenziali a loro carico e consiste nel rimborso previdenziale massimo di 250 euro (nel 2025 ci saranno novità).
RPD e CIA
Poi troviamo l’elemento accessorio della retribuzione della RPD per il personale docenti e del CIA per il personale ATA. La RPD/CIA è un assegno tabellare (fa parte cioè delle voci previste dalle tabelle ministeriali della retribuzione docenti) che viene corrisposto per 12 mensilità (non viene considerato nella tredicesima). Viene riconosciuta al personale di ruolo, ai supplenti al 31 agosto e ai supplenti al 30 giugno, e, a partire dal 1° settembre 2022, anche ai precari con supplenze brevi e saltuarie.
La RPD si divide in 3 fasce: da 0 a 14, da 15 a 27, da 28 in poi. Mentre il CIA si distingue per ciascun profilo, senza distinzione in fasce retributive (per cui il collaboratore scolastico percepisce un importo, qualunque sia l’anzianità; l’AA percepisce un importo più alto qualunque sia l’anzianità, etc.). L’Indennità di amministrazione del DSGA è una quota fissa a cui si aggiunge la quota variabile in ragione della complessità dell’Istituzione Scolastica, a carico del Fondo di Istituto.
In conclusione
Quindi in realtà lo stipendio tabellare è solo una parte della retribuzione, ma ci sono poi le altre voci che abbiamo appena visto incrementano lo stipendio tabellare e altre, invece, che lo riducono, costituite per lo più da imposte, oppure recuperi per assenze con privazione totale o parziale della retribuzione (malattia, scioperi, etc.) Potete visualizzare l’intero video informativo qui sotto.
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