La conferma del docente di sostegno prevista dal DM 32/2025 si inserisce in un contesto normativo complesso e molto contenzioso, soprattutto per quanto riguarda le nomine a tempo determinato. Una delle paure più grandi di chi potrebbe ricevere conferma per il prossimo anno scolastico 2025/26, infatti, è proprio quella di avere ricorsi da chi in realtà aspirava allo stesso posto.
La conferma del docente di sostegno non è un diritto assoluto
La conferma del docente di sostegno, come abbiamo visto, non è un diritto assoluto e incondizionato che prevale su ogni altra disposizione. È una possibilità che si concretizza solo su posti che risultano vacanti e disponibili dopo tutte le operazioni di assegnazione prioritarie (mobilità, immissioni in ruolo, assegnazioni provvisorie, ecc.). Se un posto viene legittimamente occupato da un docente che vanta un titolo prioritario (ad esempio, un vincitore di concorso, un neo-immesso in ruolo o un docente in graduatoria ad esaurimento con punteggio superiore), la conferma del supplente non può avvenire.
I potenziali ricorsi
La vulnerabilità della conferma del docente di sostegno a potenziali ricorsi deriva principalmente da due fattori:
- Punteggio superiore in GPS: Un docente con un punteggio più alto nelle GPS, che non ha ottenuto il posto a causa della conferma, potrebbe presentare ricorso. Ma come abbiamo visto in un precedente articolo, l’unico caso da considerare si verifica quando entrambi i docenti che ambiscono a un determinato posto rientrano nelle assegnazioni del bollettino 0: in questa situazione se il docente già in servizio viene confermato in quella scuola gli si assegnerà la cattedra, mentre l’altro otterrà una sede diversa. Questo si verifica anche in presenza di punteggio inferiore.
- Diritto alla riserva: Come discusso in precedenza, uno dei punti più controversi riguarda l’applicazione delle riserve di legge. Se un posto si assegna per la continuità didattica ma si sarebbe dovuto destinare a un docente beneficiario di riserva, quest’ultimo potrebbe presentare ricorso.
Ricordiamo che anche alcuni sindacati, come FLC CGIL e Gilda hanno presentato un ricorso al TAR del Lazio contro questa misura, ricorso tuttavia respinto per assenza di danno attuale: entrambi i sindacati, però, hanno affermato che sosterranno tutti i docenti che potranno subire danni da questa procedura.
Cosa potrebbe succedere in caso di ricorso accolto?
Se un tribunale dovesse accogliere un ricorso contro la conferma del docente di sostegno non si possono delineare con precisione al momento le conseguenze: alcuni sindacalisti, sulle varie dirette informative che in questo periodo stanno spopolando, affermano che il ricorrente potrebbe avere diritto al posto. Nello stesso tempo, per il docente in un primo momento confermato si cercherebbe un’altra soluzione, come l’assegnazione di una nuova cattedra. Ma ancora una volta, tutte queste sono supposizioni e il condizionale è sempre d’obbligo.
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