La questione della continuità didattica sul sostegno, regolamentata dal DM 32/2025, sta generando non poche discussioni e incertezze tra i docenti, anche dopo la nota ministeriale del 29 maggio con cui il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha fornito alcuni chiarimenti. Uno dei punti in particolare su cui si registra un vivace dibattito, alimentato anche da chiarimenti di alcuni sindacalisti, riguarda la priorità delle riserve rispetto alle nomine che avvengono sul cosiddetto “Bollettino 0”.
Il Bollettino 0 e la questione delle riserve: hanno la precedenza?
Come sappiamo, la procedura di conferma del docente di sostegno, prevista dal DM 32/2025, mira a garantire che l’alunno con disabilità possa continuare a essere seguito dallo stesso insegnante anche nell’anno scolastico successivo. Questa operazione, se confermata e attuata, avverrà su un bollettino specifico, informalmente chiamato “Bollettino 0”, proprio perché precede le nomine a tempo determinato tradizionali da Graduatorie Provinciali per le Supplenze (GPS).
Il punto cruciale della discussione, sollevato da molti docenti potenzialmente interessati al provvedimento, riguarda l’eventuale applicazione delle riserve di legge (ad esempio, per categorie protette, militari, per chi ha prestato servizio civile) anche a queste nomine speciali del Bollettino 0. L’argomentazione si basa sul principio che le riserve operano per tutte le procedure di conferimento di incarichi a tempo determinato e indeterminato, mirando a garantire l’inserimento lavorativo di specifiche categorie di cittadini.
Se tale interpretazione fosse corretta, significherebbe che, anche nell’ambito delle nomine per la continuità didattica sul sostegno, una quota dei posti disponibili dovrebbe essere prioritariamente assegnata ai docenti che rientrano nelle categorie protette, a prescindere dalla continuità con l’alunno. Questo potrebbe potenzialmente limitare il numero di conferme per i docenti non rientranti nelle riserve, andando in contrasto con l’intento primario della continuità didattica.
Servono ancora chiarimenti dal MIM sulla continuità didattica sostegno
La divergenza di interpretazioni tra quanto auspicato per la continuità didattica sul sostegno e l’applicazione delle riserve evidenzia una lacuna normativa o una mancanza di chiarezza interpretativa che deve essere colmata con urgenza. Le voci di stampa e le posizioni sindacali, per quanto utili a sollevare il problema, non possono infatti sostituire una presa di posizione ufficiale.
È fondamentale che il Ministero dell’Istruzione e del Merito (MIM) fornisca chiarimenti definitivi e inequivocabili su questo aspetto. I docenti coinvolti, le famiglie degli alunni con disabilità e le stesse istituzioni scolastiche necessitano di indicazioni precise su come verrà gestita la procedura:
- Le riserve si applicano anche al Bollettino 0 della continuità didattica?
- Se sì, in che misura e con quali modalità?
- Qual è la priorità tra la continuità didattica e l’applicazione delle riserve?
Solo una comunicazione chiara e tempestiva da parte del MIM potrà dissipare i dubbi, garantire trasparenza e permettere una corretta pianificazione delle operazioni per l’anno scolastico 2025/2026, assicurando il rispetto dei diritti di tutti i soggetti coinvolti.
Visita le nostre selezioni formative per la scuola: Visita il sito