Percorsi specializzazione sostegno INDIRE, il Collettivo Docenti di Sostegno Specializzati e il Coordinamento Insegnanti per l’Inclusione hanno preso parte, lo scorso 9 giugno, all’edizione “OFF” dell’AUTcamp, evento dedicato ai temi della disabilità, dell’inclusione e dell’autodeterminazione. L’iniziativa, organizzata da Neuropeculiar APS in collaborazione con la Fondazione Time2 e il Dipartimento di Filosofia e Scienze dell’Educazione dell’Università di Torino, ha proposto un confronto aperto e partecipato secondo la formula della “non-conferenza”.
Sostegno e inclusione: la critica ai corsi INDIRE e l’appello per una formazione autentica
Inclusione e autodeterminazione: cambiare prospettiva
Tra i vari interventi, ha aperto i lavori Alice Sodi, portavoce di Neuropeculiar, riflettendo sul “mito dell’autonomia” contrapposto al concetto di interdipendenza. Sodi ha sottolineato l’importanza di sganciare l’autodeterminazione dalla performance individuale, legandola invece al concetto di agentività: ogni persona, anche con disabilità, può essere protagonista delle proprie scelte indipendentemente dai livelli di autonomia. Il Gruppo Self Advocacy della Fondazione Time2 ha poi ribadito, attraverso le testimonianze di Desirèe Palumbo, Alessandro Ghisolfi e Marianna Bertolino, che la disabilità non è una caratteristica dell’individuo, bensì il risultato delle barriere sociali e culturali.
Ricerca partecipata, famiglie e scuola come luoghi di democrazia
Federica Festa, dottoranda in pedagogia, ha presentato nuove prospettive sulla ricerca partecipativa, mettendo in luce il valore delle modalità comunicative non convenzionali come strumento per ampliare l’inclusione anche nel mondo accademico. A seguire, Erika Sala, psicologa, ha proposto un’analisi del processo di separazione-individuazione nella disabilità, illustrando come le dinamiche familiari possano sostenere o limitare l’autonomia dei figli.
Anche l’intervento di Valentina Grassi, dedicato al tema della socializzazione forzata nei confronti delle persone nello spettro, ha stimolato un confronto sulla necessità di rispettare i ritmi e i bisogni individuali. Di particolare rilievo anche il contributo di Paola Bombaci, che ha invitato a pensare la scuola come laboratorio di democrazia, partecipazione e emancipazione, soprattutto per chi vive situazioni di fragilità relazionale. La giornata si è conclusa con l’intervento di Francesca Testi sui BES e il fenomeno della dispersione scolastica, che ha evidenziato le lacune strutturali del sistema educativo italiano nel garantire percorsi adeguati a tutti gli studenti.
La critica ai corsi INDIRE: “Formazione troppo debole per un compito così complesso”
Durante l’incontro è stato letto il comunicato – già condiviso anche al seminario del 26 maggio a Roma – in cui il Collettivo ha espresso forte preoccupazione per l’attivazione dei corsi brevi e interamente online promossi da INDIRE, ritenuti non adeguati alla complessità del ruolo dell’insegnante di sostegno. I firmatari chiedono che tali corsi terminino entro il 31 dicembre 2025 e che non vengano più riproposti, auspicando percorsi formativi in presenza, di lunga durata e con tirocinio autentico.
Scuola e progetto di vita: un legame da costruire
In coerenza con il contesto dell’AUTcamp, il comunicato è stato integrato con un appello per il pieno rispetto dei diritti delle persone con disabilità, denunciando i ritardi nell’attuazione della Legge 227/2021 e del D.Lgs. 62/2024 sulla sperimentazione del “Progetto per una Vita Indipendente”. Il Collettivo sottolinea l’urgenza di collegare il percorso scolastico al progetto di vita degli alunni, favorendo autodeterminazione, partecipazione attiva e transizione verso la vita adulta, attraverso una formazione qualificata, strutturata e continuativa per tutto il corpo docente.
Verso gli Stati generali dell’inclusione
In conclusione, viene rilanciata la proposta di aprire un confronto nazionale, sul modello degli Stati generali dell’inclusione, per ridisegnare un sistema educativo realmente equo, capace di accogliere la complessità crescente della scuola contemporanea. Un appello rivolto non solo alle istituzioni, ma a tutti i docenti, professionisti e cittadini che credono in una scuola giusta, inclusiva e partecipata.
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