Con la firma delle nuove Indicazioni nazionali si volta pagina. Dal prossimo anno scolastico vi sarà il ritorno della centralità della storia occidentale, la valorizzazione della nostra identità, la riscoperta dei classici che hanno contraddistinto la nostra civiltà. Ripristiniamo inoltre il valore della regola, a partire da quella grammaticale, e del latino. Ciò non costituisce il ritorno a un passato superato. Regole grammaticali e latino rappresentano fondamenti che consentiranno ai nostri ragazzi di crescere consapevoli della nostra lingua, con maggiore padronanza espressiva e più forte pensiero critico. Al tempo stesso innoviamo i programmi di matematica e scienze perché, partendo dal reale, possano appassionare i giovani, e mettiamo al centro la cultura del rispetto e della lotta contro ogni discriminazione.
Sono programmi fortemente innovativi, che giungono al termine di un lavoro poderoso durato quasi due anni e che ha coinvolto il comitato tecnico presieduto dalla professoressa Perla, i componenti delle sottocommissioni e il Ministero. Un lavoro fatto di ascolto e confronto con la comunità scolastica e scientifica e di interlocuzione con le diverse istituzioni deputate ad esprimersi. A tutti coloro che hanno contribuito alle Nuove Indicazioni va il mio sentito ringraziamento. Agli insegnanti e agli studenti, per i quali queste Indicazioni sono state concepite, l’augurio di buon lavoro”. Così ha dichiarato il Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara.
Le nuove Indicazioni Nazionali riaffermano una visione della scuola del primo ciclo centrata sulla persona, sulla relazione educativa e sulla corresponsabilità fra scuola, famiglia e comunità. L’alleanza educativa viene richiamata come condizione imprescindibile in un contesto in cui mutamenti sociali, anticipazione dei comportamenti preadolescenziali e nuovi ecosistemi culturali – amplificati dal digitale – rendono necessario un patto sostanziale e non solo formale. Grande enfasi è posta sulla funzione del docente come “magister”, guida autorevole e competente capace di orientare desideri, apprendimenti e talenti degli studenti, in un ambiente educativo “capacitante” che sostenga autonomia, partecipazione e benessere.
Sul versante pedagogico-didattico, il documento rilegge la missione della scuola alla luce di un nuovo umanesimo, in cui libertà, responsabilità e senso del limite costituiscono traguardi educativi da coltivare con continuità fin dall’infanzia. La scuola è chiamata a presidiare un equilibrio fra relazioni e tecnologia: l’uso degli strumenti digitali – compresa l’intelligenza artificiale – deve essere guidato da criteri di prudenza, mediazione umana e rigore etico, evitando sovraccarico cognitivo e rischi psicosociali. La centralità della scrittura – soprattutto manuale – è rivendicata come pratica essenziale per lo sviluppo del pensiero riflessivo, della concentrazione e dell’organizzazione concettuale. In parallelo, l’inclusione viene ridefinita come cornice sistemica: dalla personalizzazione dei percorsi al riferimento all’ICF, dall’UDL alle tecnologie assistive, fino all’accoglienza delle diversità linguistiche e culturali e ai nuovi bisogni educativi connessi alla complessità sociale.
Infine, l’impianto curricolare si radica nelle competenze chiave europee e individua per ogni area obiettivi generali che guidano progettazione didattica, valutazione formativa e certificazione. Internazionalizzazione, educazione finanziaria e cittadinanza digitale entrano stabilmente nel curricolo, mentre il profilo dello studente orienta l’azione collegiale verso capacità critiche, autonomia, consapevolezza culturale e partecipazione democratica. In questo quadro, le scuole sono chiamate a esercitare pienamente la propria autonomia nella costruzione del curricolo, superando frammentazioni organizzative e rafforzando il ruolo delle comunità professionali. Le Indicazioni propongono dunque una scuola che unisce rigore disciplinare, cura relazionale e apertura al mondo, per accompagnare ogni studente nello sviluppo integrale della propria identità e dei propri talenti.
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