Fondi MOF 2024/25, la Gilda Unams non sottoscrive, i motivi

La Federazione Gilda Unams ha scelto di non sottoscrivere la preintesa sull’integrazione ai fondi MOF 2024/25. Tale accordo destina risorse per il personale ATA, le pratiche pensionistiche e i progetti legati al PNRR, ma presenta criticità che la delegazione ha evidenziato durante l’incontro al MIM.

Come sono stati ripartiti i fondi MOF 2024/25?

L’integrazione ai fondi MOF per il 2024/25 prevede una suddivisione delle risorse disponibile:

  • 13,7 milioni di euro per l’impegno aggiuntivo del personale ATA;
  • 11,5 milioni di euro per la gestione delle pratiche pensionistiche;
  • 2,2 milioni di euro per il maggiore impegno relativo ai progetti PNRR.

Secondo la Federazione, però, queste somme non rappresentano nuovi investimenti, ma sono residui già destinati ad altri capitoli di spesa del Ministero dell’Istruzione e del Merito (MIM).

Le criticità sollevate dalla Gilda Unams

Durante il confronto, la Federazione ha sottolineato alcune problematiche principali:

  1. Fondi insufficienti e rischio di sovrapposizioni: le risorse disponibili risultano esigue rispetto agli stanziamenti più consistenti previsti dal PNRR, soprattutto per le attività di organizzazione e la retribuzione del personale. Ciò rischia di creare equivoci nella gestione dei fondi.
  2. Procedura pensionistica complessa: la dichiarazione congiunta che impegna il Ministero a semplificare le procedure, attraverso un accordo con l’INPS, è stata giudicata insoddisfacente. La piattaforma Passweb, che richiede competenze specifiche, grava eccessivamente sulle segreterie scolastiche sia in termini di carico di lavoro che di responsabilità.

La richiesta di soluzioni alternative

La Gilda chiede un intervento deciso da parte del MIM per individuare soluzioni concrete. In particolare, propone che le responsabilità connesse alla gestione delle pratiche pensionistiche vengano semplificate o affidate a figure con competenze specifiche, alleggerendo così il carico delle segreterie scolastiche.

La scelta di non sottoscrivere la preintesa rappresenta una presa di posizione chiara della Federazione Gilda Unams. L’obiettivo è spingere il Ministero a trovare soluzioni più efficaci per garantire un’efficiente gestione delle risorse e un maggiore sostegno al personale scolastico.

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