Il latino alle scuole medie e la Bibbia alle elementari: le nuove linee guida del Ministero

Il Ministero dell’Istruzione ha pubblicato le nuove linee guida per l’anno scolastico 2026-27, introducendo modifiche ai programmi del primo ciclo di istruzione. Tra le principali novità spiccano l’insegnamento del latino negli ultimi due anni della scuola secondaria di primo grado e l’inserimento di testi della Bibbia e dei classici epici nella scuola primaria.

L’insegnamento del latino nella scuola media

La riforma prevede l’introduzione del progetto “Latino per l’educazione linguistica” (LEL), volto a facilitare l’apprendimento dell’italiano attraverso lo studio della lingua latina. Il latino verrà proposto come strumento per comprendere meglio la grammatica, la sintassi e l’etimologia delle parole italiane, con l’obiettivo di arricchire il lessico e migliorare la padronanza linguistica. Obiettivi del progetto LEL:

• Migliorare la conoscenza della lingua italiana attraverso il confronto con il latino.
• Favorire una maggiore comprensione della sintassi e della grammatica.
• Rendere consapevoli gli studenti del legame tra latino e italiano.
• Approfondire le connessioni storiche tra il latino e le lingue moderne.

Questo approccio mira a superare il concetto del latino come semplice lingua morta, proponendolo come elemento chiave per la comprensione della civiltà occidentale e come ponte tra passato e presente.

I testi della Bibbia e i classici epici nella scuola primaria

Una delle modifiche più significative riguarda l’insegnamento della storia e della letteratura nella scuola primaria, con un focus sulle radici culturali dell’Occidente. I testi proposti includono:

• La Bibbia (in versione semplificata) per comprendere il ruolo della religione nella storia e nella cultura.
• L’Iliade e l’Odissea di Omero per introdurre gli studenti ai grandi miti dell’antichità.
• L’Eneide di Virgilio come testimonianza della tradizione latina.

L’integrazione delle nuove tecnologie nella didattica

Oltre ai cambiamenti nei contenuti disciplinari, il Ministero punta a rafforzare l’insegnamento delle STEM e dell’intelligenza artificiale. Tra le principali innovazioni:

• Uso delle nuove tecnologie per l’apprendimento della lingua e della letteratura.
• Sviluppo di competenze digitali integrate nelle materie umanistiche.
• Metodologie didattiche innovative per rendere lo studio più coinvolgente.

Il documento ministeriale, che conta 154 pagine, rappresenta il primo aggiornamento dei programmi scolastici dal 2012. Prima della sua approvazione definitiva, sarà sottoposto a consultazione pubblica con associazioni di docenti, genitori e studenti. L’obiettivo è creare un sistema educativo moderno e inclusivo, capace di rispondere alle sfide culturali e tecnologiche del XXI secolo.

Le nuove linee guida saranno discusse nei prossimi mesi per garantire un adeguamento efficace dei programmi scolastici. Restiamo in attesa delle decisioni finali, consapevoli che questi cambiamenti potrebbero segnare una svolta nell’insegnamento delle discipline umanistiche e tecnologiche nelle scuole italiane.