Immissioni in ruolo 2025/26: come fare per accettare la nomina entro i 5 giorni?

Con l’entrata in vigore delle nuove disposizioni legate al decreto scuola 2025, i docenti vincitori di concorso, come quelli inseriti nella graduatoria PNRR1, si trovano davanti a scadenze molto stringenti. Tra queste, spicca il termine di cinque giorni per accettare l’immissione in ruolo, una volta individuati per l’assunzione. Tuttavia, per chi è fuori sede, resta un nodo fondamentale: cosa si intende esattamente per “accettare”? È sufficiente una comunicazione online o occorre presentarsi di persona o firmare fisicamente un contratto prima del 1° settembre? Approfondiamo il significato operativo di questa scadenza, con particolare attenzione ai riferimenti normativi.

Immissione in ruolo 2025: il quesito

“Sono risultata vincitrice del concorso PNRR1, ma la graduatoria verrà utilizzata per le assunzioni 2025/2026. Tra le novità del nuovo decreto scuola c’è il fatto che dopo essere stati individuati per l’immissione, si ha tempo 5 giorni per accettare il ruolo o rifiutare. La mia domanda è: per “accettare”, si intende firmare fisicamente il contratto, presentarsi fisicamente a scuola, o fornire accettazione telematica? Ovviamente intendo per coloro che vengono a conoscere la sede in estate. Grazie, per noi fuori sede è importante saperlo. Che io sappia però, il contratto dovrebbe essere firmato solo dal primo settembre. Su internet si trovano teorie discordanti su questi cinque giorni.” Rispnde alla domanda l‘Avvocato Maria Rosaria Altieri.

Come avviene l’accettazione nei 5 giorni previsti dal decreto scuola? Il DL

La novità a cui fa riferimento la nostra lettrice è stata espressamente prevista dal D.L. n. 45 del 7 aprile scorso (cd. Decreto Scola), attualmente in fase di conversione in legge in Parlamento. Il D.L. in questione, contenente “Ulteriori disposizioni urgenti in materia di attuazione delle misure del Piano nazionale di ripresa e resilienza e per l’avvio dell’anno scolastico 2025/2026”, al comma 3 quater dell’art. 2 recita che:

“I docenti della scuola dell’infanzia, primaria e secondaria, a qualunque titolo destinatari di nomina a tempo indeterminato su ogni tipologia di posto ovvero di nomina a tempo determinato ai sensi dell’articolo 13, comma 2, e dell’articolo 18-bis, commi 4 e 5, del decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 59, accettano l’assegnazione della sede scolastica ovvero rinunciano alla stessa entro cinque giorni dalla data di assegnazione della sede scolastica e, in caso di assegnazione a decorrere dal 28 agosto, comunque entro il 1° settembre dell’anno scolastico di riferimento”.

La norma in questione, dunque, prevede che, a differenza di quanto si è verificato negli anni precedenti in cui la sottoscrizione del contratto avveniva all’atto della presa di servizio a scuola, il contratto di lavoro venga stipulato già all’atto dell’individuazione, senza attendere la presa di servizio.

Le conseguenze della mancata accettazione

Il precitato comma 3 quater prosegue disponendo che “La mancata accettazione della sede scolastica nei termini indicati al primo periodo è considerata d’ufficio come rinuncia alla nomina e determina la decadenza dall’incarico conferito, e, conseguentemente, la cancellazione dalla graduatoria dell’insegnamento per il quale la nomina è stata conferita”.

Dunque, la rinuncia espressa, così come la mancata accettazione (che viene considerata d’ufficio come rinuncia alla nomina) determina la decadenza dalla graduatoria e l’annullamento dell’individuazione. I posti così liberatisi potranno essere assegnati per scorrimento agli idonei della medesima graduatoria o agli idonei di altre regioni iscritti nel registro regionale.

Le conseguenze dell’accettazione

Nel prosieguo il comma 3 quater dispone che “L’accettazione dell’assegnazione della sede scolastica di cui al primo periodo comporta l’impossibilità di partecipare alle procedure per il conferimento degli incarichi a tempo determinato e, comunque, di ottenere incarichi di supplenza per l’anno scolastico di riferimento. La decorrenza dei contratti sottoscritti non può essere anteriore alla data del 1° settembre”.

Dunque, il contatto così sottoscritto avrà decorrenza dal 1° settembre successiva e l’aspirante non potrà essere partecipare alle operazioni di nomina a tempo determinato.

La risposta al quesito

La disposizione normativa in commento non fornisce alcuna indicazione sulle modalità operative per effettuare l’accettazione. D’altronde, come si è già detto all’inizio di questo articolo, il D.L. 42/2025 è ancora in fase di conversione in Parlamento. Bisognerà attendere le disposizioni ministeriali, attuative della legge di conversione, per conoscere le modalità tecniche con cui i futuri vincitori di concorso dovranno procedere con l’accettazione o la rinuncia alla nomina in ruolo.