
Il prossimo 27 giugno, nella suggestiva cornice del Parco Archeologico del Colosseo e in diretta su Raiuno, andrà in scena la 37ª edizione del Premio Marisa Bellisario – “Donne che fanno la differenza”, l’Oscar delle eccellenze femminili italiane che, da quasi quarant’anni, celebra talento, impegno e leadership al femminile nei diversi ambiti della società.
«Premiare le donne che fanno la differenza – ha dichiarato la presidente della Fondazione Marisa Bellisario, Lella Golfo – è ancora una priorità. Le sfide che ci attendono richiedono una leadership femminile riconosciuta e forte, capace di guidare il cambiamento verso un futuro più giusto e sostenibile».
Tra le Mele d’Oro 2025, anche Suor Anna Monia Alfieri, figura da sempre impegnata nella difesa del diritto allo studio e nella promozione della libertà di scelta educativa per le famiglie. Legale rappresentante dell’Istituto di Cultura e di Lingue Marcelline, Alfieri ha colto l’occasione del premio per rilanciare un tema a lei caro e oggi quanto mai urgente: la necessità di una scuola davvero equa, accessibile e pluralista. «Quando mi è stata comunicata la notizia dell’assegnazione del Premio Bellisario – ha commentato – ho provato emozione e gratitudine. Per me, che vivo l’impegno quotidiano come una missione a servizio dei giovani e della società, ricevere la Mela d’Oro significa soprattutto avere un’opportunità: portare all’attenzione pubblica il tema della libertà di scelta educativa, ancora oggi negata di fatto a molte famiglie italiane».
Alfieri ha parlato di una scuola che, in alcune aree del Paese, è costretta a funzionare in condizioni di forte disuguaglianza: «Nel Sud Italia – ha spiegato – dove il pluralismo educativo è stato progressivamente azzerato, gli studenti raggiungono livelli di apprendimento molto inferiori rispetto ai loro coetanei del Nord. È un sistema scolastico discriminatorio, regionalista, con risultati disomogenei. Ma la scuola dovrebbe essere l’elemento fondante del riscatto personale e sociale».
Lancia quindi un appello chiaro: «Confido che questo premio getti una luce potente su una iniquità troppo evidente, affinché si apra un vero dibattito politico e istituzionale. La ricchezza della proposta formativa di un territorio è determinante per costruire una società coesa, culturalmente viva e capace di offrire opportunità a tutti».
Tra le altre premiate dell’edizione 2025 figurano la presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola, la Ragioniera Generale dello Stato Daria Perrotta, la direttrice dell’AGI Rita Lofano, le manager Maria Luisa Gota (Intesa Sanpaolo) e Laura Bertulessi (Italtrans), l’attrice Claudia Gerini, e la ginnasta Alice D’Amato.
I riconoscimenti alle imprese che promuovono la parità di genere sono andati a Mulan Group, MyLime e Terna, mentre le tre neolaureate vincitrici della Mela d’Oro nelle discipline STEM sono Sara Zoccheddu, Alessandra Magnabosco ed Eliana Mangiardi, selezionate grazie alla collaborazione con 40 atenei e aziende partner come Ferrovie dello Stato, Terna e Zucchetti.
A chiudere il suo intervento, Suor Alfieri affida un pensiero forte e affettuoso al Paese: «Ringrazio di cuore la Fondazione Bellisario. A tanta generosità posso rispondere solo con un rinnovato impegno nella scuola e – mi sia consentito – con una preghiera per questo nostro Paese, che ha enormi potenzialità ma troppe volte è prigioniero dell’ideologia. Viva l’Italia!».
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