Stipendi scuola, il ministro Valditara propone di ‘anticipare gli aumenti previsti per il contratto 2025/27’

Stipendi scuola, il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, in occasione dell’ottavo congresso nazionale della Cisl Scuola a Trieste, ha parlato anche del rinnovo del nuovo contratto e degli aumenti stipendiali. 

Contratto Scuola: il Ministro Valditara parla di anticipi sugli aumenti stipendiali

Sul fronte contrattuale, Valditara ha rivendicato come un successo del governo la chiusura del contratto scuola atteso da anni e l’aver già stanziato risorse per i prossimi due rinnovi, fino al 2030. “Propongo di anticipare gli aumenti previsti per il triennio 2025/2027, ma serve chiudere prima il contratto attuale”, ha affermato, aprendo alla possibilità di ulteriori misure di welfare.

Tra queste, spiccano:

• l’assicurazione per gli infortuni sul lavoro per il personale scolastico, già finanziata e resa definitiva;
• l’assicurazione sanitaria integrativa, disponibile dal 2026, le cui prestazioni saranno definite dal contratto;
• il ripristino della diaria per i viaggi di istruzione, affinché i docenti accompagnatori ricevano un giusto riconoscimento;
• l’ipotesi di buoni pasto, attualmente oggetto di confronto.

Valditara: “Orgoglio e rispetto per chi lavora nella scuola”

Il ministro, poi, ha affrontato il tema del riconoscimento sociale del ruolo docente, lamentando una crescente disattenzione politica e mediatica verso il valore della scuola. “Oggi manca il rispetto per l’insegnante, che invece andrebbe riconosciuto come figura chiave per lo sviluppo del Paese. Dobbiamo valorizzare il loro impegno quotidiano e farlo conoscere alla società”, ha dichiarato. Il ministro ha rivendicato il lavoro svolto con il docente tutor e il docente orientatore, strumenti centrali per promuovere una didattica personalizzata. Ha poi citato altre azioni avviate: Agenda Sud e Agenda Nord, il Piano Estate, il potenziamento dell’italiano per gli studenti stranieri e la proposta di riforma dell’esame di maturità, che dovrebbe diventare una valutazione globale della crescita della persona e non ridursi a “una verifica sui logaritmi”.