Il silenzio sul X ciclo del TFA Sostegno si fa sempre più evidente. Migliaia di aspiranti docenti specializzati attendono con ansia la pubblicazione dei bandi, che ad oggi, a metà giugno, non hanno ancora visto la luce: un’attesa che genera tanti interrogativi e che lascia tante questioni aperte. Facciamo qui di seguito il punto.
Un calendario senza regole e un ritardo preoccupante
Negli anni passati, la pubblicazione dei bandi del TFA Sostegno ha seguito un andamento irregolare, oscillando da settembre a maggio. Tuttavia, gli ultimi tre cicli hanno visto i bandi uscire in primavera, con le prove preselettive concentrate tra la fine di maggio e giugno. Quest’anno, a fronte di tale consuetudine, il ritardo è evidente.
Il D.L. 92/2019 stabilisce che i percorsi del TFA Sostegno devono concludersi entro il 30 giugno dell’anno scolastico successivo a quello in cui sono banditi. Considerando che i corsi hanno una durata di circa otto mesi, per rispettare questa scadenza (fondamentale anche in vista degli inserimenti o scioglimenti delle riserve nelle GPS), le lezioni dovrebbero necessariamente partire al massimo entro la fine di novembre. Ogni giorno di ritardo nella pubblicazione dei bandi rende questa tabella di marcia sempre più stretta.
Il legame con i corsi INDIRE: una causa del ritardo?
Una delle ipotesi più accreditate per giustificare questo ritardo è la complessa e contemporanea attivazione dei corsi INDIRE, previsti dal DL 71/2024 art. 6 e 7. Il Ministero potrebbe essere impegnato nella definizione dei dettagli organizzativi e degli accordi con le università per questi nuovi percorsi che coinvolgono un numero elevato di docenti e richiedono una gestione burocratica non indifferente. È possibile che si stia cercando di coordinare le due procedure per evitare sovrapposizioni o confusioni, ma questo si traduce, per ora, in un blocco per il TFA ordinario.
Le questioni aperte del X Ciclo TFA Sostegno: posti, accesso diretto e punteggi
Al di là delle tempistiche, diverse incognite pesano sul X ciclo del TFA Sostegno, alimentando il dibattito tra gli aspiranti:
- numero dei posti disponibili: quale sarà la reale entità del fabbisogno di docenti di sostegno che verrà bandita? Sebbene la carenza sia cronica (con circa 100.000 posti in deroga stimati per il 2025/26), il numero di posti autorizzati per il TFA è sempre oggetto di negoziazione e calcoli basati su proiezioni e budget.
- Accesso diretto del 35% per tre annualità di servizio: una delle disposizioni più discusse dei cicli passati è stata la riserva del 35% dei posti per l’accesso diretto, senza svolgere prove di accesso, per i docenti con almeno tre annualità di servizio sul sostegno negli ultimi cinque anni. Ci si chiede se questa agevolazione sarà confermata anche per il X ciclo.
- Punteggio aggiuntivo per l’accesso diretto: collegata alla questione precedente, si pone il dubbio se ai docenti che usufruiscono dell’accesso diretto verrà comunque riconosciuto il punteggio aggiuntivo previsto per chi supera tale prova. Alcune interpretazioni dei cicli passati hanno visto l’applicazione di un punteggio “convenzionale” anche per questi candidati, generando perplessità sulla reale “non selezione”.
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